Nidi per api selvatiche e bombi

Oltre ad aver perso molte fonti di cibo, le api selvatiche   e i bombi   hanno difficoltà anche a trovare luoghi adatti alla nidificazione. Dare loro dei nidi artificiali permette di rimediare in parte alla scarsità di luoghi di nidificazione naturale, e ci permette inoltre di osservarli al lavoro. Questo è un affascinante complemento alla scelta di piante nettarifere   per dare loro varietà di fonti di sostentamento.

Si possono anche facilmente costruire dei nidi artificiali sostitutivi, che le api apprezzano molto. Nelle due foto che seguono si vedono due strutture molto complesse per ospitare api selvatiche (tratte da questo sito  , dove ve ne sono altre):

Ma qualcosa di più piccolo e più semplice è alla portata di tutti; ed è peraltro un'attività molto adatta da svolgere con i bambini.

 

Come si vede dall'immagine, i materiali necessari sono:

  • un trapano, con punte da 2 a 10 millimetri
  • dei pezzi di tronco di legno duro, o anche travetti non trattati; profondità circa 15 cm.
  • delle cannule di legno (sambuco, bambù, o altre piante cespugliose cave all'interno), chiuse da un lato dai nodi del legno stesso
  • dei mattoni
  • una rete metallica con maglie di circa 1 cm.
  • Una cassetta di legno per assemblare il tutto.
  • Basta qualche tronco di legno non trattato, e una cassettina (vanno benissimo quelle del vino) in cui sistemarlo

 

Si praticano dei fori, con diametri variabili tra 2 e 10 millimetri (api di diversa grandezza useranno buchi più o meno larghi), nella testa dei tronchi e nei mattoni. Per la profondità del buco, si può prendere come guida la lunghezza della punta.

Le api sembrano preferire buchi nelle superfici scure. Per annerire il legno si può usare una fiamma a gas. Si sistemano i tronchi e i mattoni così bucati gli uni vicino agli altri nella cassetta; gli spazi tra un tronco e l'altro possono essere riempiti con le cannule. Mantenere più o meno un centimetro sotto il filo della cassetta.

Si protegge l'entrata del nido con la rete metallica, per non trasformare il condominio per api in una mensa per picchi! La struttura così ottenuta si appende in un luogo asciutto, al sole, preferibilmente con un'esposizione a est o sud-est, in un luogo dove possa restare permanentemente (alcune larve svernano nel nido).

Le api selvatiche inizieranno a colonizzare il vostro nido da aprile fino ad agosto. Il primo anno può anche darsi non venga molto utilizzato, ma i nuovo nati tenderanno a tornare e gli anni successivi il vostro condominio sarà un successo. Vedrete un viavai di apine che portano polline e nettare nei buchi, poi vi depongono un uovo, e costituiscono una parete divisoria. Poi portano altro polline e nettare per un secondo uovo, e così via fino a quando non hanno riempito l'intera galleria. Alla fine sigillano l'apertura con un cemento fangoso o con delle foglie. Le nuove api nasceranno dopo qualche tempo, per prima quella nata dall'ultimo uovo deposto; potrà uscire solo dopo aver perforato il sigillo. La seconda nasce dal penultimo uovo, e deve abbattere la parete divisoria per poter uscire, e così via risalendo.

Api che nidificano nel terreno

I rimanenti due terzi delle api selvatiche nidificano nel terreno. Le femmine scavano delle gallerie profonde tra i 15 e i 60 centimetri, con delle camere dove depongono le loro uova. Le larve, e poi le pupe, passeranno fino a 11 mesi sotto terra, per poi uscire e dare avvio alla prossima generazione. Spesso diverse api della medesima specie scelgono di nidificare in aggregazioni, le une vicino alle altre.

La api che nidificano nel terreno hanno bisogno dell'accesso diretto al suolo, in luoghi ben drenati o su terreni in pendenza. Per facilitarle, occorre provvedere per loro siffatti pezzi di terreno, ben esposti al sole, con poca vegetazione ma comunque non del tutto nudi, per prevenire l'erosione. Terreni con diverse pendenza, con tutte le inclinazioni dall'orizzontale al verticale, sono adatti a diversi tipi di api; se possibile, occorre allora prevedere diverse inclinazioni. Terreni umidi non sono adeguati, come non lo sono terreni smossi (le api hanno bisogno di terreni stabili).

Anziché ricorrere a pendenze naturali si possono anche costruire artificialmente, ammassando della terra in cumuli di almeno 30 cm, sostenuti in modo tale che non franino alla prima pioggia. In tal caso, occorre ricordare che le api selvatiche esigono che il terreno sia sabbioso almeno per il 35%, per assicurare il necessario drenaggio.

 

Nidi per bombi

La maggior parte dei bombi vive in colonie, e ha dunque bisogno di nidi relativamente spaziosi. Alcuni costruiscono il loro nido sul terreno, in posti riparati dalla vegetazione: per esempio, il Bombus pascuorum. Per favorire questi ultimi, basta non essere troppo ordinati in giardino: una mucchietto di rametti e di foglie può bastare come riparo e ospitare una colonia. Altri nidificano in vecchie tane di topo, approfittando anche del materiale lasciato dall'occupante precedente per ammorbidire il suo letto: per esempio, il Bombus terrestris.

Si possono costruire dei nidi artificiali per questi ultimi, con l'avviso però che non è molto frequente che i bombi li scelgano. I due disegni riportati sotto (tratti da sito bumblebee.org  ) illustrano due modelli a basso costo e di facile realizzazione.

La struttura principale è costituita da un vaso di fiori capovolto. Non importa se sia di terracotta o di plastica --la plastica è più conveniente nel caso si debba ritagliare l'entrata. Nel primo disegno il vaso è appoggiato sul terreno, nel secondo è interrato per tre quarti. A seconda della dimensione del vaso, potrebbe essere usato da diversi tipi di bombi. Per specie come il Bombus pratorum o il Bombus hortorum si usi un vaso da 10 cm di diametro; per il Bombus terrestris, 20 cm.

Nel primo disegno, l'entrata consiste nel buco di drenaggio del vaso: è ricoperto da una pietra piatta, tenuta sollevata da uno spessore, ed eventualmente fissata con un ulteriore peso sopra. Nel secondo disegno l'entrata è sotterranea, ed è costituita da un tubo per l'acqua. L'entrata deve essere di 1.5 cm per le specie più piccole, 2.5 per quelle più grandi. Mantenere pulito il prato attorno all'entrata affinché la regina lo veda bene. Depositare possibilmente qualche escremento di topo nella vicinanza dell'entrata aiuta la regina a trovarla.

Sul fondo c'è un drenaggio, costituito da una fine rete metallica ben compressa. Questa è appoggiata sul terreno nel primo disegno, su sassi piatti con una fessura centrale nel caso del vaso interrato.

Il materiale da nido è molto importante. Come detto, in natura i bombi trovano quello preparato dai topi (escrementi compresi). Possiamo sostituirlo con lana cardata, o con materiale da fodera purché naturale (i materiali sintetici tendono a incagliarsi tra le zampe dei bombi adulti). Lo si appallottola, e si pratica una depressione col pollice come primo incavo per la regina.

 

Link

Nella nostra collezione di link ve ne sono alcuni con istruzioni per la costruzione di nidi artificiali e per il mantenimento di terreni adatti alla nidificazione   delle api selvatiche.