Gli insetti impollinatori e l'importanza di un giardinaggio che li favorisca
È noto il detto, attribuito ad Einstein, secondo cui senza le api all'uomo resterebbero quattro anni di vita su questo pianeta. Che Einstein l'abbia veramente detto oppure no, è irrilevante. Certo è che l'Apis mellifera, la nostra comune ape domestica, è tra i principali insetti impollinatori. È responsabile dell'impollinazione sistematica di molti raccolti alimentari.
L'ape domestica, però, non è sola a svolgere questo compito. È coadiuvata da una miriade di altri animali, soprattutto insetti: altre specie di api (che associamo sotto la denominazione di 'api selvatiche'), bombi (alcuni sono allevati, come per esempio il Bombus terrestris per fecondare i pomodori nelle serre), farfalle, certe famiglie di mosche, alcuni coleotteri; ma anche certi pipistrelli e uccelli, in altri continenti. Diversi colori e diverse forme del fiore attraggono gli uni o gli altri impollinatori , a volte più di una specie, più raramente solo o principalmente una.
Con gli altri insetti impollinatori l'ape non condivide solo il cibo e la caratteristica di trasportare il polline da un fiore all'altro, contribuendo in modo fondamentale alla circolazione dei geni (e dunque alla diversità) tra una pianta e l'altra. Condividono anche delle enormi difficoltà di sopravvivenza: questi insetti stanno scomparendo, in particolare a causa della riduzione del loro habitat e per avvelenamento da pesticidi.
Ciascuno di noi, nel suo piccolo, ha la possibilità di aiutare concretamente questi insetti:
- contribuendo a fornire loro cibo nei periodi più critici dell'anno piantando nel proprio giardino, o anche solo nei vasi sul davanzale, piante ricche di nettare e di polline. In questo modo ci si sostituisce parzialmente alla parte di biodiversità naturale che abbiamo sottratto alle api e agli altri insetti;
- fornendo loro da bere tutto l'anno, ponendo delle bacinelle coi bordi bassi o con del materiale galleggiante. Apprezzeranno anche gli uccelli;
- facilitando la nidificazione di api selvatiche con la posa di nidi artificiali
- Evitando per quanto possibile di usare pesticidi, fertilizzanti e fungicidi, o almeno usandoli secondo le prescrizioni e al di fuori dell'orario di volo degli insetti
Queste misure possono parere folcloristiche e di impatto limitato, ma pochi fiori quando non c'è altro, l'acqua quando manca, un nido dove non ci sono cavità naturali, e un po' di veleno in meno possono costituire la differenza tra la vita e la morte.
Un giardino fiorito, comunque, non è solamente un'oasi per api e farfalle. I fiori danno colore ai prati e alle aiuole, e gli insetti stessi, con il loro indaffarato andirivieni soprattutto nelle ore più calde del giorno, sono un piacere da osservare (e, perché no, anche da fotografare o filmare: nonostante anche bombi e api selvatiche siano dotate di pungiglioni, sono solitamente pericolosi solo quando li si disturba in vicinanza del nido; mentre raccolgono nettare o polline si possono avvicinare anche a pochi centimetri, e possono essere fotografati anche con apparecchi fotografici poco costosi). Soffermandoci sui visitatori dei fiori possiamo facilmente riconoscere un'enorme varietà di api (v. alcune foto su questa pagina , tutte prese nella medesima zona), bombi (qui alcune foto , scattate anch'esse nella medesima area), farfalle, coleotteri colorati.
In queste pagine diamo dunque indicazioni su:
- di quali semplici principi generali bisogna tener conto per favorire gli insetti impollinatori
- quali sono le piante utili agli insetti impollinatori
- come costruire dei nidi per api selvatiche
- come evitare o ridurre al minimo l'uso di pesticidi, fungicidi e fertilizzanti